25 Ottobre 2006

Il tram deraglia: il peggiore dei nostri incubi

Tram RibaltàE’ il famoso worst-case-scenario. Come quella volta, 104 anni fa: “10 de otobre 1902 circa a le 7 de matina, al tram ghe se gaveva roto i freni e dopo una corsa mata de circa dozento metri zo per el discesòn de Scorcola (7% de pendenza), el xe deragliado tirando zò do pai de la luce che i xe finidi sora una casa rompendola quasi completamente“.
L’incubo si è rimaterializzato di nuovo ed è tutto un fermento di e-mail, sms, titoloni de IlPiccolo.it, Adnkronos, Anse, ansie. “La funicolare di Trieste, meglio conosciuta come tram di Opicina, e’ deragliata dai binari nella parte alta di via Commerciale“, racconta un lancio. Che conclude, imbeccando aspiranti Sherlock Holmes Proteo Laurenti: “Circostanza inquietante, sui binari sono stati trovati dei sassi schiacciati“.

Sono ore dure non solo per i residenti a Trieste, ma anche per gli emigrati del porto imperiale, come mi che scrivo. Disgrazie e grandi eventi nella metropoli mitteleuropea si susseguono col consueto ticchettìo, come quella goccia da tortura cinese, il richiamo amaro per chi è lontano da Trieste. Ad esempio, Andrea mi segnala l’ampio spazio che ieri Il Piccolo ha dedicato all’evento di venerdì 27, ore 11 presso il buffet Maury di via Valdirivo. Si tratta del primo Campionato di Patate in Tecia. 70 iscritti, compresa nonna Ginevra di 94 anni e concorrenti da Austria, Croazia, Slovenia e Germania, concorreranno nella “preparazione di 1kg di patate in tecia che i festanti avventori giudicheranno portando il vincitore al premio finale, un fusto di birra a caduta“.

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2 commenti a Il tram deraglia: il peggiore dei nostri incubi

  1. patrick ha detto:

    Il tram de Opcina simbolo di tutta una città deragliata? Questo le agenzie non lo dicono, caro EMM.

    In ogni caso, approfitto per fare i complimenti a tutti coloro che finora hanno contribuito a Bora.La: bella veste grafica e testi azzeccati dai quali si comincia a profilare l’anima del progetto.

    Fra un po’ mi farò vivo anch’io.

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